«La sanità picena è nel baratro e la commissaria dell'Ast non offre soluzioni». La Rsu lancia l'allarme – CentroPagina
18 Gennaio 2023
ASCOLI – «La sanità del Piceno è sull’orlo del baratro». L’allarme arriva dalla rappresentanza sindacale unitaria dell’Ast di Ascoli, ovvero l’ex Area Vasta 5, che insieme ai rappresentanti delle altre organizzazioni sindacali ha illustrato alla nuova commissaria straordinaria, Vania Carignani, le innumerevoli problematiche che riguardano il personale. L’incontro è durato più di tre ore ma non ha soddisfatto i vertici sindacali.
Le problematiche
«La stessa dirigente non ha fornito alcuna assicurazione in merito alla soluzione dei vari problemi che riguardano i dipendenti, né si è impegnata ad affrontare, con la necessaria determinazione, la gravissima carenza di risorse finanziarie che da anni affligge la sanità del nostro territorio – spiega la Rsu in una nota -. A cominciare dal fatto, ad esempio, che la Regione Marche non ha rispettato e continua a non rispettare la legge del 2017 sulla ripartizione delle risorse, mentre l’Asur ha alimentato, nel tempo, gli squilibri territoriali. Per tali motivazioni i dipendenti sono stati costretti ad autofinanziarsi, per alcuni anni, il pagamento delle indennità contrattuali a discapito del premio di produttività. Inoltre, tantissimi operatori hanno cumulato circa cento giorni di ferie e molti sono chiamati a sostenere anche quindici turni mensili di reperibilità. Inoltre – proseguono i sindacati -, non vengono pagate le indennità covid e malattie infettive, non sono stati riconosciuti i tempi di vestizione per indossare i presidi anticovid e a molti è stato negato il diritto alla mensa».
L’agitazione
Di qui, dunque, l’attacco alla neo commissaria. «Giudichiamo inaccettabile la sua indisponibilità ad affrontare, con assoluta tempestività, alcune problematiche enunciate nel corso della riunione – prosegue la Rsu -. Inoltre, ha rifiutato di calendarizzare ulteriori incontri, nonostante l’incarico di commissaria straordinaria abbia scadenza il prossimo 28 febbraio, insinuando quindi il forte dubbio che il suo intento sia quello di procrastinare i problemi in attesa delle nuove nomine che verranno decise dai vertici regionali. Di conseguenza, nel preannunciare l’applicazione della clausola risolutiva contemplata nell’accordo dell’8 febbraio 2022, relativo all’utilizzo dei fondi 2021, confermiamo lo stato di agitazione del personale – conclude la nota dei rappresentanti sindacali – e ci riserviamo di indire plateali forme di protesta finalizzate a richiamare l’attenzione della collettività sulla drammatica situazione in cui versano i servizi sanitari del territorio Piceno».
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