Spettacolare arrivo a Sassotetto Vento e pioggia non frenano la passione: in tantissimi per la Tirreno Adriatico – Cronache Ancona
10 Marzo 2023
SARNANO – Trionfa Primoz Roglic che si prende anche la maglia di leader della classifica generale. Il traguardo spostato due chilometri più sotto rispetto a quello posto ai 1465 metri del valico di Santa Maria Maddalena proprio per le condizioni metereologiche al limite. Domani partenza e arrivo ad Osimo, la tappa toccherà diversi comuni del Maceratese. LE FOTO
di Marco Cencioni
Le fortissime raffiche di vento improvvise e la pioggia non hanno potuto fermare la passione per il ciclismo. In tantissimi arrampicati sulle vette e a bordo strada per assistere alla tappa della Tirreno Adriatico.
E’ stato lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma), bissando il successo di ieri e prendendosi la maglia azzurra di leader della classifica generale, a tagliare per primo il traguardo di Sassotetto di Sarnano, spostato due chilometri più sotto rispetto a quello posto ai 1465 metri del valico di Santa Maria Maddalena proprio per le condizioni metereologiche al limite: nella mattinata e primo pomeriggio le raffiche di vento anche oltre i 70 chilometri orari, la pioggia e la grandine hanno portato gli organizzatori a prendere la decisione di “abbassare” l’arrivo.
Insomma, gli ingredienti perfetti per trasformare in memorabile una giornata in mondovisione, con oltre 200 Paesi collegati, con gli appassionati che dal vivo e in tv hanno potuto assistere allo spettacolo della gara e dei luoghi che hanno ospitato un succedersi di emozioni sportive. Sarnano regina assoluta che, nonostante il tempo scuro di tanto in tanto illuminato dal sole, ha brillato sotto i riflettori con da un lato le piste di sci completamente imbiancate e dall’altro la folla giunta per sostenere i grandi campioni che si sono dati battaglia sui 12,5 km dell’ascesa finale con una pendenza media tra il 6% e il 7%, ma con picchi che sfiorano il 14% costituita da lunghi rettilinei intervallati da tornanti. Ma è stato tutto il Maceratese, e più in generale le Marche, a vivere un momento di promozione unico, una vetrina di lusso, una ribalta nazionale e internazionale per un territorio piegato ma non sconfitto dal terremoto e che da anni si è impegnato per essere l’universo ideale del bike.
Come accennato, una giornata difficilissima per le condizioni meteo quella vissuta dalla carovana, giunta ai 1.283 metri di Fonte Lardina dopo 165,6 chilometri di continuo susseguirsi fra salite e discese per un tragitto che già era estremamente articolato sia altimetricamente che planimetricamente prima, e che è diventato poi un inferno per le raffiche improvvise contrarie di vento. Partiti da Morro d’Oro i corridori sono passati dal Piceno (Castel di Lama, Offida, Castignano, Rotella e Comunanza) poi nel Fermano con il passaggio ad Amandola e al valico dei Rustici e primo transito sotto le tre torri senza salire subito per l’arrivo. Prima i Gran Premi della Montagna nel territorio di San Ginesio e di Gualdo e poi il ritorno a Sarnano per iniziare la scalata. La fuga di sei corridori che ha caratterizzato l’inizio della corsa non ha mai guadagnato più di tre minuti e il gruppo ha ripreso i fuggitivi a 31 chilometri dall’arrivo, ai piedi della salita di Gualdo.
Il via alle ostilità vere e proprie, con il vento in faccia ai corridori a rallentarne l’azione, non può essere all’inizio della salita proprio perché vorrebbe dire spendere tantissimo viste le raffiche improvvise e contrarie. E’ a meno 5,8 chilometri dall’arrivo nella zona dei famosi tornanti che parte il forcing di Formolo che screma il gruppo dei primi. Ai 4,7 dal traguardo parte il siciliano Damiano Caruso, si comincia così a fare sul serio. Il primo a staccarsi è Alaphilippe, in tanti accusano il colpo. Una pioggia fredda e sottile accompagna l’ascesa con la neve ai lati della strada, è Joao Almeida a cercare di ricucire lo strappo ai meno tre dall’arrivo, ma invano. A meno 700 dall’arrivo raggiunto Caruso ed è bagarre allo sprint: vince lui, il più atteso, Primoz Roglic. Dopo la vittoria di Mikel Landa nel 2018 e di Simon Yates nel 2020 è quindi un altro big a scrivere il suo nome a Sassotetto, uno dei terreni preferiti di allenamento del grande Michele Scarponi, dove sorge la stele che lo ricorda e che oggi è stata meta di tanti appassionati.
Domani altra tappa sicuramente nel segno di Scarponi, vincitore della corsa dei due mari nel 2009. E’ quella tipica “dei muri”, 193 chilometri e 3mila metri di dislivello, con partenza da Osimo stazione e arrivo ad Osimo ma, nella parte iniziale del suo percorso, è tutta nel Maceratese. Scuole chiuse a Recanati e Osimo, alle 10,30 uscita anticipata per infanzia, primaria e medie di Macerata, usciranno alle 10,50 gli alunni della scuola primaria “A. Moro” di Montecassiano. Intorno alle 12 il passaggio a Recanati e poi nel capoluogo con il transito della carovana previsto per le 12,30. I corridori si sposteranno a Passo Treia, Treia, Appignano, Montecassiano e Montefano da dove torneranno in provincia di Ancona. Una volta transitati nei territori di Passatempo, Padiglione, Montecavallo e Castelfidardo, tramite via Cagiata davanti al santuario, si salirà in centro ad Osimo. Da lì partiranno tre giri da 34 chilometri nell’hinterland osimano con identico percorso, molto complesso e caratterizzato da quattro muri, con arrivo sotto al municipio previsto tra le 16,14 e le 16,47.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
[the_ad_placement id=”posizione-manuale”]