Sono 39 i migranti minorenni sbarcati dalle navi delle due Ong e accolti a Senigallia – CentroPagina
13 Gennaio 2023
SENIGALLIA – Sono terminate da poco le procedure di accoglienza dei minori non accompagnati sbarcati al porto di Ancona dalle due navi delle ong “Medici Senza Frontiere” e “Sos Méditerranée”. I ragazzi sono in totale 39, arrivati in due momenti: 17 martedì sera (non 12 come inizialmente previsto) dopo l’arrivo della Ocean Viking e 22 (prima si pensava fossero 18 poi con l’identificazione è emerso che altri quattro erano minorenni) oggi, giovedì mattina.
Sono migranti che provengono da Sudan, Sud Sudan, Nigeria, Eritrea, Ciad e Ghana: hanno tutti tra i 14 e i 17 anni e sono stati accolti a Senigallia dalla Caritas diocesana in una struttura ricettiva, l’hotel Massi, messa a disposizione gratuitamente dalla famiglia Giacomelli e dalla Fondazione “Mirco Giacomelli”, con cui Fondazione Caritas collabora in diversi progetti. La stessa dove erano stati accolti, recentemente, i profughi ucraini.
Qui i giovanissimi migranti, tutti molto provati dall’esperienza vissuta e dal lungo viaggio in mare, vi rimarranno per un massimo di 30 giorni; è quanto comunicato dalla Prefettura di Ancona che coordina il tutto e le associazioni coinvolte in questa operazione umanitaria. Successivamente i ragazzi saranno trasferiti in altre strutture preposte per un’accoglienza diversa, più duratura e organizzata.
«Su incarico della Prefettura di Ancona, che ringraziamo per la fiducia e la costante collaborazione, abbiamo aperto in città un Centro di Accoglienza Straordinario temporaneo per minori non accompagnati» spiegano dalla Caritas diocesana. «In accordo con il sindaco di Senigallia, abbiamo messo a disposizione tutte le nostre forze e gli operatori per affrontare questa nuova emergenza, che ci coinvolge fortemente dal punto di vista umano. Come Caritas, con il grande sostegno del vescovo Franco Manenti e per conto dell’intera Diocesi, siamo molto felici di poter dare il nostro abbraccio e un po’ di pace a questi ragazzi dopo la terribile esperienza vissuta per arrivare fin qui».
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