“Prima Persona Plurale”, il presidente e il segretario: “Dobbiamo seminare molto, ma la perseveranza ci può premiare” – Riviera Oggi
8 Aprile 2023
“Quando e come è nata l’associazione Prima Persona Plurale?”
Matteo D’Angelo: “L’associazione è nata nel 2018 e, come tutte le belle idee, davanti a un gran numero di birre: eravamo seduti a un tavolino e discutevamo di concerti, interrogandoci sul fatto che a San Benedetto, che ha un enorme potenziale, soprattutto in estate, mancasse un’offerta continuativa e questo ci sembrava un problema dopo realtà importanti, di cui, quindi, abbiamo deciso in un certo senso di raccogliere le ceneri”.
“Qual il principale obiettivo dell’associazione?”
Matteo D’Angelo:” Prima Persona Plurale vuole dare un apporto più cultuale a certi eventi che comunque non sono mancati a San Benedetto, ma quello che mancava, però, era un progetto che avesse continuità e che non ci fosse soltanto in estate, ma anche d’inverno”
“Quali sono stati gli eventi più importanti che avete realizzato finora?”
Michele Palmiero: “Nei primi due anni di vita dell’associazione, fino all’arrivo della pandemia da Covid, abbiamo organizzato concerti in diversi locali di San Benedetto, come il Moretti, l’Edelweiss e il Geco, ma il vero problema qui è che mancano luoghi dove poter organizzare eventi in inverno. Dopo la pandemia, abbiamo ripreso la nostra attività e tra gli eventi realizzati voglio ricordare la partecipazione al Diffusioni festival di Grottammare, di cui abbiamo curato la parte artistica della musica live, ad esempio abbiamo avuto ospite D’Argen D’Amico, il Cassandra fest, quest’anno alla seconda edizione, e la realizzazione a San Benedetto, in collaborazione con altre sette associazioni del territorio, della rete Cult. Abbiamo anche organizzato un week end di eventi culturali alla fine di marzo al mercato ittico, che ha fatto registrare il tutto esaurito. Continua comunque l’interlocuzione sia con l’amministrazione comunale che con i quartieri.
“Vorrei avere qualche altra informazione sul Cassandra Fest”
Matteo D’Angelo: “E’ un’idea un po’ stravagante con musica dal vivo, che in realtà è il fiore all’occhiello di una serie di attività culturali che fanno da contorno; il punto di forza del Cassandra Fest, infatti, è stato, e sarà anche quest’anno, tutto il corredo di attività culturali costruito intorno, come, ad esempio, l’anno scorso abbiamo organizzato delle attività musicali propedeutiche per bambini da 0 a 2 anni con Nati per la musica, laboratori artistici in collaborazione con l’Astrolabio, la proiezione del film italiano indipendente “Il legionario” al centro GiovArti di Monteprandone, dove abbiamo anche avuto ospite l’attore co-protagonista. Questo festival in sostanza vuole essere un vero e proprio contenitore culturale a 360 gradi che si chiude appunto con la musica dal vivo”.
“Quali altri progetti avete in programma?”
Michele Palmiero: “Innanzitutto vorrei aggiungere che i nostri obiettivi nascono dalla consapevolezza che oggi fare soltanto concerti non basta più e che solo relazionandosi e collaborando con altre associazioni possiamo realizzare qualcosa di importante e di duraturo, oltre a valorizzare molti luoghi meno frequentati come, per esempio proprio il GiovArti e il borgo antico di Monteprandone. Tra gli eventi che possiamo già confermare c’è la proiezione di un film, sempre in collaborazione con il collettivo Giungle, un’associazione giovane molto attiva sul territorio e i laboratori per bambini, mentre altri sono ancora in lavorazione. Vorrei, inoltre, invitare tutti a partecipare al concerto di Coma_Cose il 10 giugno in piazza dell’Unità a Centobuchi, nell’ambito del Cassandra fest, l’unico evento a pagamento, mentre tutti gli altri nostri eventi sono gratuiti”.
“Quanto ricettivo e aperto avete trovato il territorio dal punto di vista culturale?”
Matteo D’Angelo: “Devo dire che sono cambiati i tempi e la fruibilità della musica; sicuramente servono tempo e perseveranza e per questo crediamo che un’offerta variegata, e soprattutto lungo tutto l’arco dell’anno, possa aiutare a riavvicinare la gente a questo tipo di eventi. Bisogna seminare molto, come è accaduto dopo il Covid, ma siamo convinti che la perseveranza ci possa premiare.”
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