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Paola, Infermiera: “io sono del vecchio ordinamento, ma ho tanto da insegnare ai giovani colleghi che poi scappano via”.

Paola, Infermiera: “io sono del vecchio ordinamento, ma ho tanto da insegnare ai giovani colleghi che poi scappano via”.

By Redazione

Ci scrive Paola Ferrari, Infermiera: “io sono del vecchio ordinamento, ma ho tanto da insegnare ai giovani colleghi che poi scappano via”.

Buongiorno Direttore,

vi scrivo in merito all articolo di Marcello. Mi chiamo Paola e faccio parte del vecchio ordinamento e anche io a 16 anni ho iniziato la scuola regionale per diventare Infermiera, pesantissima sia dal punto di vista teorico che pratico, tirocinio strutturato in crescendo di apprendimento pratico teorico.

Francamente non mi sento da meno dei nuovi colleghi, abbiamo solo fatto un percorso teorico diverso, ma non meno performante.

Dal punto di vista dell’apprendimento pratico invece un abisso. Fanno poche ore di tirocinio e quando escono, a parte qualche perla che ha la capacità di apprendere velocemente e un po’ di senso clinico, in genere sono colleghi che vanno seguiti e accompagnati nei meandri di questa professione che sembra semplice ma che non lo è affatto.

Infatti è talmente stressante che molti giovani colleghi si dimettono e vanno a fare altro, o si impiegano in centri prelievi, che garantiscono un lavoro diurno, sabato e domenica a casa e notti nel proprio letto.

Quanto poca motivazione professionale ho visto in questi anni, e lo dico da tutor di tirocinio e di questo ne sono molto dispiaciuta, ho lottato da infermiera per fare apprezzare la mia professione, credevo molto nel vedere nascere la facoltà di infermieristica, ho gioito per la scomparsa del mansionario e la nascita del Profilo professionale.

Ora leggo queste accuse gratuite di poca professionalità da parte di giovani colleghi; direi che l’ingratitudine e l’ignoranza di questi colleghi sia veramente criticabile: forse non sanno quanto noi “scuole regionali” ci siamo aggiornati, studiato (io ho fatto anche un master a 46anni) e portato avanti la professione, sempre rivolta al paziente, alla sua malattia, a sostenere le famiglie, ad esserci sempre.

Durante la Pandemia quando ci siamo trovati ad affrontare l inimmaginabile, io come altre vecchie colleghe oltre a fare fronte all’assistenza, abbiamo dovuto addestrare anche tanti giovani colleghi reclutati dalla sera alla mattina.

Per cui queste considerazioni così miopi e anche aggiungerei superficiali del collega Marcello mi fanno dire che di strada e di umiltà questo collega ne deve fare e tanta, lui come quelli come lui.

Vi ringrazio anticipatamente del tempo che userete nel leggere il mio pensiero e vi auguro un buon anno.

Paola Ferrari, Infermiera presso AUSL Reggio Emilia

Leggi anche:

Marcello, Infermiere: “un giorno sarò felice di essere assistito da Medici, Infermieri e OSS veramente preparati”.

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