Osimo aderisce alla petizione contro il cibo sintetico – Cronache Ancona
28 Febbraio 2023
LA GIUNTA comunale ha ritenuto condivisibile il documento di Coldiretti e ha deliberato all’unanimità di sostenerlo anche in relazione «agli impatti omologanti di un modello produttivo distante dalle specificità territoriali locali che può cancellare le produzioni tipiche, distintive e tradizionali connesse alla varietà della biodiversità locale»
Anche la giunta comunale di Osimo ha aderito, a gennaio e con voto unanime, alla petizione promossa da Coldiretti ‘No al cibo sintetico’, sostenendo tutte le iniziative di sensibilizzazione sui pericoli,«avvalorate anche dal mondo accademico e scientifico». Ha così impegnato sindaco e assessori «ad adottare, nel rispetto delle rispettive competenze, tutti i provvedimenti utili al sostegno della petizione Coldiretti fornendo, a tal fine, specifiche direttive ai competenti uffici e servizi del Comune anche per la sollecita trasmissione della deliberazione al Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste»
Il cibo sintetico, si legge nella delibera osimana «è prodotto in bioreattori, non salvaguarda l’ambiente perché comporta un maggiore consumo di acqua ed energia rispetto agli allevamenti tradizionali e soprattutto è meno efficiente di quelli oggi più performanti, limita la libertà dei consumatori e omologa le scelte sul cibo; favorisce gli interessi di pochi operatori, monopolizzando l’offerta di cibo nel mondo; spezza lo straordinario legame che unisce cibo e natura; non tutela la salute non essendoci garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e l’esperienza maturata è ancora troppo limitata per giungere a conclusioni differenti; non aiuta a perseguire gli obiettivi di giustizia sociale, in quanto prodotto sulla base di brevetti e tecnologie con alti costi di ingresso e sviluppo, nelle mani di pochi grandi investitori multinazionali; può avere impatti socio-economici molto pericolosi, in quanto frutto di una fascinazione ecologica che non ha finora consentito riflessioni ben più approfondite».
Per tutti questi motivi, considerate le proprie facoltà di legge, e il raffronto con i sistemi più avanzati e sostenibili per la produzione del cibo, propri dell’agroalimentare italiano, l’esecutivo osimano ha ritenuto pienamente condivisibile la petizione di Coldiretti anche in relazione «agli impatti omologanti di un modello produttivo distante dalle specificità territoriali locali che può cancellare le produzioni tipiche, distintive e tradizionali connesse alla varietà della biodiversità locale».
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