Omicidio di Alika a Civitanova, il gup respinge l'abbreviato. Ad aprile l'Assise per Ferlazzo – CentroPagina
2 Marzo 2023
CIVITANOVA – Inammissibile la richiesta di abbreviato, il giudice dell’udienza preliminare Domenico Potetti respinge l’istanza presentata dalla difesa. Il processo per omicidio volontario aggravato e rapina a carico di Filippo Ferlazzo si aprirà il 5 aprile prossimo dinanzi alla Corte d’Assise di Macerata.
Questa mattina si è celebrata l’udienza per discutere l’ammissibilità del rito. La difesa del 32enne campano, rappresentata dall’avvocato Roberta Bizzarri, ritiene che il reato debba essere derubricato da volontario aggravato a preterintenzionale. «Ferlazzo non voleva uccidere – ha spiegato oggi il legale –. Dall’esame autoptico emergono conclusioni contrastanti, a mio avviso il medico legale non ha dato rilevanza alla rottura della milza che ha poi generato uno shock ipovolemico. La milza era a metà e una lesione di questo tipo porta alla morte se non si interviene in pochi minuti, gli interventi per Ogorchukwu sono avvenuti in ritardo. L’emorragia interna non è riconoscibile dall’esterno, Ferlazzo non poteva accorgersene. Tra l’altro nel video girato da una testimone non si sentono minacce di morte». Questa mattina in aula il pubblico ministero Claudio Rastrelli si è opposto all’ammissione del rito e il gup, all’esito della camera di consiglio, ha rigettato la richiesta.
Il prossimo 5 aprile chiederanno di essere ammessi come parte civile i parenti (al momento non è chiaro il numero esatto) dell’ambulante nigeriano ucciso il 29 luglio scorso in corso Umberto attraverso l’avvocato Francesco Mantella e l’Associazione immigrati nigeriani nelle Marche con l’avvocato Narciso Ricotta. I due legali erano presenti in Tribunale per un’eventuale costituzione di parte civile laddove il gup avesse ammesso l’abbreviato. In aula era presente anche il 32enne Ferlazzo arrivato dal carcere di Pesaro dove è stato trasferito di recente (prima era a Montacuto) “per motivi di giustizia e sicurezza”.
Con la richiesta di abbreviato formulata in questa fase la difesa si è assicurata la possibilità che, qualora l’omicidio venga derubricato in preterintenzionale all’esito del dibattimento, venga applicato lo sconto di pena di un terzo previsto dall’abbreviato.
«Siamo soddisfatti della decisione del giudice», ha commentato a margine dell’udienza l’avvocato Ricotta in rappresentanza dell’associazione di immigrati nigeriani costituita nel 1984 con sede a Jesi. «Abbiamo anticipato la volontà di costituirci parte civile – ha proseguito il legale – per vicinanza alla famiglia di Alika e a tutti gli immigrati nigeriani presenti in regione rimasti fortemente scossi da questa vicenda». «La moglie attende il processo – ha dichiarato l’avvocato Mantella fuori dal palazzo di giustizia – e con lei sia il figlio sia i parenti del povero Alika per avere giustizia, per potersi confrontare con la Corte d’Assise di Macerata e rappresentare oltre al loro dolore anche l’esigenza di una definizione e di una pena giusta». Oltre alla moglie e al figlio potrebbero costituirsi parte civile i due fratelli della moglie e i cinque fratelli di Alika.
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