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«Le Marche potranno contare su un bilancio di 5 miliardi per i prossimi tre anni» – Cronache Ancona

«Le Marche potranno contare su un bilancio di 5 miliardi per i prossimi tre anni» – Cronache Ancona

By Redazione

FONDI – Al convegno per parlare dei contributi europei (presente l’europarlamentare Alessandra Mussolini), l’assessore Goffredo Brandoni ha annunciato che ci saranno anche ulteriori 1,3 miliardi: «Abbiamo voluto fare uno sforzo grandissimo, destinando 140 milioni al cofinanziamento, che hanno sviluppato 882 milioni di risorse attivate». Il presidente dello Svem, Andrea Santori, critico con la precedente amministrazione regionale: «Non vi dico quello che abbiamo trovato»

3 Aprile 2023 – Ore 20:08

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di Francesca Pasquali

«Non vi dico quello che abbiamo trovato, quando siamo arrivati nella società che ci era stata descritta come il braccio armato della Regione», così Andrea Santori, l’attuale presidente della società in questione, la Svem (Sviluppo Europa Marche), società in house della Regione che dovrebbe aiutare imprese ed enti pubblici a districarsi nel groviglio di bandi e avvisi. Oggi pomeriggio, al teatro delle Muse, si è sfogato durante l’incontro sui fondi europei organizzato da Parlamento europeo, Comunità europea e Banca europea investimenti.

Alessandra Mussolini al convegno

«La vecchia programmazione 2021-2023 – ha spiegato Santori – non è ancora terminata per problemi di gestione. La precedente amministrazione regionale non aveva ben seguito i bandi che aveva fatto. Quest’anno, ci siamo trovati ad avere delle risorse in avanzo su alcune linee di bando e siamo dovuti andare a scorrimento su altri. Abbiamo fatto un programma di attività – ha aggiunto – perché la vecchia programmazione deve essere liquidata entro il 31 dicembre, altrimenti i soldi si perdono. Fino a giugno, la Regione pagherà bandi per 100 milioni. Da giugno a fine dicembre, per 276 milioni».

Bandi e progetti. Di questo si è parlato nel Salone delle feste del teatro anconetano, nel corso dell’incontro itinerante che, pian piano, toccherà tutte le regioni. La nostra da diversi anni è in affanno. Nel 2021 è stata declassata. Adesso è “in transizione” e ci resterà fino al 2027. Significa che, per l’Europa, è meno sviluppata rispetto al passato. Questa è la cattiva notizia. La buona, se di buona si può parlare, è che proprio per il fatto di essere in difficoltà, riceverà più soldi. I conti li ha fatti l’assessore regionale al Bilancio e alle Politiche comunitarie, Goffredo Brandoni. Per i prossimi tre anni, le Marche potranno contare su un bilancio di 5 miliardi, il 78% dei quali destinati alla sanità.

«Già così – ha spiegato l’assessore – potevamo dare risposte a tanti, ma abbiamo voluto fare uno sforzo grandissimo, destinando 140 milioni al cofinanziamento, che hanno sviluppato 882 milioni di risorse attivate. Sommando i 154 milioni di Poc (Programma operativo complementare), arriviamo a 1 miliardo e 36 milioni».

Calcolatrice in mano, 690 milioni sono del Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale: 586 di programmi regionali, 104 di programmi complementari) e 346 del Fse+ (Fondo sociale europeo: 296 di programmi regionali e 50 di programmi complementari). I 586 milioni del Fesr sono stati così ripartiti: 307,4 per ricerca, innovazione, digitalizzazione e competitività, 223,9 per energia, clima e rischi, risorse idriche, biodiversità e mobilità urbana sostenibile, 33,9 per promozione dello sviluppo sostenibile e integrato. Mentre i 296 del Fse+ in questo modo: 104,6 per l’occupazione, 44 per istruzione e formazione, 91 per l’inclusione sociale, 44,7 per i giovani. Poi, ci sono i 91 milioni per il credito alle piccole e medie imprese.

La Regione ha indetto una gara d’appalto per trovare il soggetto gestore che, su mandato dell’ente, erogherà le risorse alle imprese. L’erogazione riguarderà prestiti agevolati a tasso 0, garanzie sui finanziamenti bancari e contributi per l’abbattimento dei tassi di interesse. Più l’1,7 miliardi di Pnrr con i quali, finora, sono stati finanziati «4.800 progetti, in fase di avvio o attuazione». Ma, qui, la partita giocata della Regione è marginale, visto che il 40% dei fondi viene erogato ai Comuni. «Dobbiamo tornare a essere quelli che eravamo: una regione virtuosa e in via di sviluppo», ha concluso Brandoni. Chiara Biondi è l’altra componente della giunta presente al convegno. L’assessora ha annunciato alcune novità, sempre in tema di bandi. Riguardano i master universitari di primo e secondo livello e i corsi di perfezionamento post-laurea: «2 milioni per il periodo 2021-2027, di cui 950mila euro per il triennio 2023-2025». «Una delibera di giunta – ha spiegato Biondi – stabilisce i criteri per attribuire le risorse».

In pratica, si tratta di voucher che verranno erogati agli studenti per partecipare a master e corsi di perfezionamento. «Voucher – ha precisato Biondi – che vanno di pari passo con le linee stabilite e condivise con l’Osservatorio regionale per la ricerca e l’innovazione e che vanno dal settore moda all’ingegneria alla meccanica alla casa alla cultura all’educazione». Ammonta, invece, a due milioni la somma stanziata per i dottorati Eureka (con una sola impresa, cofinanziati da Regione, università e impresa) e dottorati innovativi (con più imprese, finanziati per intero dalla Regione). Sul fronte cultura, domani sarà pubblicato il bando unico (scade il 16 maggio): «dieci misure a sostegno della cultura, su un’unica piattaforma». Verranno finanziati, tra gli altri, premi, rassegne, festival, editoria, archivi, biblioteche, mostre.

Presenti al convegno anche le europarlamentari Beatrice Covassi e Alessandra Mussolini. Per quest’ultima, che fa parte della Commissione per il commercio internazionale, «l’Europa è una madre generosa, non una matrigna. L’unica cosa è che delle volte va bacchettata». Alla tavola rotonda con la direttrice generale di Confindustria Marche, Paola Bichisecchi, il segretario generale di Confartigianato Marche, Gilberto Gasparoni, e il segretario generale Cisl Marche, Marco Ferracuti, ha parlato di transizione ecologica: «All’interno del Ppe (Partito popolare europeo) – ha raccontato –, Svezia e Finlandia quasi stanno accettando la transizione ecologica perché, con il nucleare, sono a zero emissioni. La scelta fatta dall’Italia contro il nucleare ha delle conseguenze nel lungo termine che stiamo pagando». «L’Europa – ha concluso – è una famiglia dove è difficile conciliare varie posizioni. L’Italia deve fare squadra perché, mentre noi litighiamo, la Germania vince».

Goffredo Brandoni

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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