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Ida Simonella non ci sta: «Dall'onorevole Benvenuti Gostoli, parole squallide» – Cronache Ancona

Ida Simonella non ci sta: «Dall'onorevole Benvenuti Gostoli, parole squallide» – Cronache Ancona

By Redazione

ANCONA – Quanto detto ieri in conferenza stampa dal deputato di Fratelli d’Italia non è andato giù alla candidata sindaca del centrosinistra che si è sentita attaccare negli affetti più cari

7 Febbraio 2023 – Ore 18:39

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di Antonio Bomba

Ida Simonella, candidata sindaca per il centrosinistra (Archivio)

Ida Simonella risponde all’onorevole Stefano Benvenuti Gostoli. Perché no. Le parole ‘sull’essere di Ancona al 100%’ rivolte al candidato sindaco per il centrodestra Daniele Silvetti sono state viste come un attacco troppo personale rivolto a lei, candidata a sindaco per il centrosinistra e nata a Fermo.

In particolare, a non essere andate giù, sono state le parole pronunciate su genitori e figli dell’avvocato anconetano. Tutti di Ancona e legati alla città e percepite come un attacco indiretto ma frontale a lei. E la sua risposta è arrivata oggi tramite Facebook: «Sono Io. Ida Simonella, candidata sindaco per la coalizione di centrosinistra. Sono quella – si legge nel messaggio – a cui ieri, nella conferenza stampa del candidato del centrodestra, l’onorevole Benvenuti Gostoli alludeva in questo modo, come è stato riportato da tutte le testate locali: “la città ha bisogno di riscattarsi e di essere rappresentata da uno di noi, che abbia i genitori che vivono in questa città e i figli che studino in questa città”. Concetto poi punturalizzato (immaginiamo sia una topica e volesse scrivere puntualizzato, ndr) anche dal candidato Silvetti. Non ho capito se il centro destra voglia basare la campagna elettorale sulla “purezza della razza”. Lo hanno già fatto in passato, spero di no. In campagna elettorale vorrei parlare di Ancona, dove vivo, che sto servendo con dedizione e passione da dieci anni.  Ancona non è un paesotto, ma è il capoluogo delle Marche, che ha bisogno di persone capaci di avere visione, di guidarla, di pensarla in grande. Il tema è invece il pedigree. È una città portuale, storicamente aperta, che ha tanti concittadini non nati qui, o i cui genitori non sono nati qui. È una città la cui identità è legata anche a chi è stato forestiero. Penso ad uno su tutti, Luigi Vanvitelli di cui ricorrono 250 anni dalla morte. Non avrei scritto questo, se oltre a me non avessero tirato in mezzo la mia famiglia, i miei figli e i miei genitori. Questo non lo consento. I miei figli sono ragazzi aperti. Uno è a Bologna, studia Statistica all’università. L’altro è in America, sta facendo il quarto anno del liceo. Sono fiera di loro e felice del loro percorso. Quanto ai miei genitori, non vorrei dire nulla. Anche perché mio padre non c’è più da 30 anni. Ha passato l’ultimo anno della sua vita al Lancisi, chissà se fa curriculum secondo i criteri dell’onorevole Gostoli. Sicuramente fa tanto squallore averlo tirato in mezzo».

Insomma, la storia delle origini famigliari non anconetane doc non è propria andata giù all’attuale assessore al bilancio del comune di Ancona.

l’onorevole Stefano Benvenuti Gostoli (Archivio)

Ma cosa ha detto di preciso ieri pomeriggio l’onorevole Benvenuti Gostoli di Fratelli d’Italia? Tra i punti in cui Silvetti rappresenta l’identikit perfetto del candidato di centrodestra per questa città, oltre alla giusta età e alla ampia esperienza politica e alla gestione di enti, dichiara, testuale: «E poi, pensando più alle caratteristiche degli anconetani. Perché questa città lo ha dimostrato in tanti anni, ha sempre espresso il bisogno di sentirsi rappresentata da uno di noi. Da uno di noi che incarnasse l’essere anconetano e che quindi conoscesse intimamente questa città. Che la rappresentasse. Lo abbiamo visto anche all’ultima esperienza amministrativa esprimendo un accento del posto anche abbastanza marcato. Ma questa è una cosa che vedete, è intimamente connessa agli anconetani. Vogliono affidare la loro città a qualcuno che la conosca profondamente. Che abbia giocato qui da ragazzino, che abbia i genitori che vivono qui in questa città che abbia i figli che studino in questa città e che creda che in questa città ci debba essere la prosecuzione della propria esistenza. Abbiamo convenuto che fosse un’esigenza imprescindibile degli anconetani».

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