Giustizia, Silp Cgil Pesaro: «La riforma Cartabia rischia di vanificare il lavoro delle forze dell’ordine» – CentroPagina
16 Gennaio 2023
PESARO – Le preoccupazioni e i dubbi del Silp Cgil sulla riforma Cartabia e sulla nuova questura.
All’indomani delle dichiarazioni del ministro e dell’annuncio della fine dei lavori nel 2026, il segretario Pierpaolo Frega sottolinea: «Il Silp ha fatto voto del silenzio, parleremo solo al momento dell’inaugurazione, semmai avverrà». Poi il cenno al recente terremoto. «Abbiamo ascoltato tutti, da ultimo il Ministro che risponde che la Questura è “stata posta in sicurezza”. È vero. Ma probabilmente ignora che questa soluzione consta la chiusura di alcuni spazi interni e che se dovesse ripetersi una “scossetta” come quelle della fine dell’anno scorso, necessitiamo di una exit strategy immediata. Questo significa scaricare su Prefetto e Questore qualsivoglia responsabilità e decisione. L’ennesima audizione parlamentare, l’accogliamo con piacere, come tutte quelle che le hanno precedute e che non hanno mai portato a nulla. Ma su un punto bisogna convergere: di questa pagliacciata all’italiana, ai cittadini pesaresi poco oramai interessa, ne abbiamo dette in lungo ed in largo e francamente di fronte al panorama economico sociale, che è più incombente e pressante, dobbiamo spostare il tiro più in alto».
Frega allarga il campo. «Cosa ne faremmo di una Questura, di uffici nuovi di zecca, se poi la giustizia con la Riforma Cartabia, di fatto vanifica il lavoro delle Forze dell’Ordine regalando insicurezza ed ingiustizia? Oggi il cittadino se viene truffato e per qualsivoglia motivo non si presenterà il giorno dell’udienza in tribunale, si intenderà tacitamente rimessa la querela, con buona pace del malfattore che sarà quindi libero di continuare a delinquere. In caso di sequestro di persona, senza la querela della vittima, i sequestratori non verranno nemmeno indagati. Potete anche allacciarvi abusivamente alla rete elettrica, se il gestore non farà querela, questo non sarà mai reato, ecco l’abisso dove stiamo sprofondando. Nonostante gli appelli inascoltati di fior di magistrati che lottano contro le mafie. Quindi oggi più che le interrogazioni parlamentari per collocare la Questura o ristrutturarla, la politica ponga rimedio alla (in)giustizia, al poliziotto interessa di più non veder vanificato il suo lavoro ed al cittadino essere curato e protetto da una legge giusta, dove chi sbaglia paga, a prescindere dalla querela».
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