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Fulvia Conte, Msf: «Quattro giorni di viaggio in più sono stati una sofferenza indicibile» – Cronache Ancona

Fulvia Conte, Msf: «Quattro giorni di viaggio in più sono stati una sofferenza indicibile» – Cronache Ancona

By Redazione

ANCONA – Fabio Giri della Caritas: «I migranti sono infreddoliti. Qualcuno è spaventato, spaesato». Le dichiarazioni dei protagonisti che hanno prestato i primi soccorsi in mare e di chi li ha accolti alla banchina 22 dello scalo dorico. Al porto lo striscione ‘Welcome’

12 Gennaio 2023 – Ore 13:32

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Fabio Giri

Presente ad accogliere i naufraghi sbarcati questa mattina dalla Geo Barents anche Fabio Giri della Caritas: «I migranti sono infreddoliti. Qualcuno è spaventato, spaesato. Per adesso non ho visto nessuno aver bisogno di supporto medico ma non ho le competenze per poterlo confermare. Adesso i minorenni verranno mandati a Senigallia, alla Caritas».
«Il nostro – continua nella spiegazione Giri – in questa fase è un lavoro di accoglienza. Forniamo acqua, generi alimentari, tè. Principalmente è un momento di accoglienza e umanità. Semplicemente questo. Qualcuno ci ha ringraziato. Qualcuno è più spaesato».
Poi anche Fulvia Conte, responsabile dei soccorsi della Geo Barents-Medici Senza Frontiere ha rilasciato una dichiarazione: «Il viaggio è stato pesante perché il meteo è stato molto avverso. Abbiamo avuto tra i 3-4 metri di onde per 4-5 giorni e tutto questo va aggiunto alle sofferenze fisiche e psicologiche. Sia da quando son partiti dal loro paese di origine, poi in Libia e il viaggio in mare stesso. Fare questi chilometri in più

Fulvia Conte

significa subire e far subire loro un’ingiustizia inutile. Ci sono porti più vicini – prosegue – e 4 giorni in più di navigazione sono stati una sofferenza indicibile. A soffrire maggiormente sono state sicuramente le persone con violenze fisiche subite di recente C’è poi chi ha visto venir uccisa la propria madre nel paese di origine e chi è stato torturato in Libia al punto da stare male fisicamente. Non poter avere la possibilità di alzarsi, parlare, anche socializzare e fare altre attività, è una sofferenza psicologica aggiunta. Li abbiamo soccorsi in acque internazionali – sottolinea -. Erano su un gommone che già imbarcava acqua. Quando sono partiti c’erano già pioggia e onde. Li abbiamo trovati bagnati. Poi spesso l’acqua di mare con la benzina crea una sostanza abbastanza corrosiva per la pelle. Li abbiamo soccorsi durante il giorno e per fortuna siamo riusciti a salvarli tutti quanti».
E anche oggi a dare il benvenuto ai migranti scesi dalla nave, così come agli operatori delle Ong per il loro costante impegno nel salvare vite in mare, era presente un gruppo di persone insieme ad Amnesty International per le Marche con lo striscione  la scritta “Welcome”, benvenuti.

a. bomb.

Lo striscione al porto (Foto: Paolo Pignocchi, coordinatore di Amnesty International per le Marche)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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