Ciclofoglia e alberi abbattuti, gli ambientalisti pesaresi: «L'ecosistema perde» – CentroPagina
27 Febbraio 2023
PESARO – Nuove opere, alberi abbattuti. La rabbia degli ambientalisti. Gruppo Zero, La lupus in fabula, La voce del Miralfiore, Lipu Pesaro, Sequs, Wwf Pesaro criticano l’operato del Comune di Pesaro. «Le Amministrazioni pubbliche, ai vari livelli, che autorizzano – spesso con disarmante leggerezza – l’abbattimento di alberi che creano “ostacolo” alla realizzazione di nuove opere pubbliche od anche di semplici manutenzioni, si giustificano con l’abusato riferimento alle cosiddette “compensazioni». È ovvio che sia giusto e corretto imporre una compensazione in caso di abbattimenti, per un principio di invarianza, che del resto esiste per le questioni idrogeologiche: si dovrebbe restituire alla permeabilità un metro quadro di terreno per ogni metro quadro di nuova impermeabilizzazione. Questo principio ha anche a che fare con le nuove ciclabili se insensatamente realizzate in asfalto – vedi la Ciclofoglia finora realizzata – che sottraggono comunque terreno permeabile: solo la nostra classe politica poteva essere così superficiale ed attenta solo alla visibilità».
Per gli ambientalisti «la sacrificabilità sempre e comunque degli alberi è un fatto gravissimo, che ci colloca tra i paesi più arretrati d’Europa in campo ecologico.
Due o tre alberi giovani piantati in luogo di quello abbattuto svolgono la stessa funzione?
Assolutamente no. Se è vero che un albero giovane assorbe più velocemente di uno adulto la CO2 perché cresce più rapidamente, la sua massa fogliare però è assai più ridotta, e dato che la CO2 viene assorbita dalle foglie, le due o tre chiome sommate degli alberelli di compensazione non vanno nemmeno vicino alla CO2 assorbita da un grande albero, specie se ha una bella chioma poco alterata dalle potature. Quindi bilancio negativo per la CO2 almeno per 3 lustri».
Rapporto negativo anche per gli animali come uccelli e insetti.
Dunque «Un bilancio assolutamente in perdita, per qualche decina di anni. Ma le amministrazioni continuano a spacciare la misura della compensazione come un riporto alla parità della situazione prima dei tagli e dopo. È una bufala. Una forzatura. L’ombra serve subito, servirà anche quella che gli alberi oggi piccoli faranno tra 30 anni, ma ne serve tanta anche oggi. La nidificazione deve avvenire ogni anno, per specie di brevissima longevità come una cincia o in genere i piccoli passeriformi. La vogliamo piantare di semplificare il sistema? Il fiume non è un canale che porta acqua, è un ecosistema complesso con infinite relazioni. Il bosco non è un reticolo a scacchiera di alberi della stessa età. Il prato non è una moquette verde. La siepe non è un elemento di arredo sterile».
[the_ad_placement id=”posizione-manuale”]