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Gestore unico rifiuti, Arnaldo Ippoliti: «Depositerò un esposto in procura e alla Corte dei Conti» – Cronache Ancona

Gestore unico rifiuti, Arnaldo Ippoliti: «Depositerò un esposto in procura e alla Corte dei Conti» – Cronache Ancona

By Redazione

ANCONA – Il consigliere comunale, di professione avvocato, sta leggendo gli atti e attenderà i prossimi passaggi prima di depositare la segnalazione per chiedere di far luce sulla complessa vicenda. In una conferenza stampa tante le critiche rivolte nel pomeriggio ai sindaci di centrosinistra da parte degli esponenti di centrodestra sulla vicenda Corum. Daniele Silvetti: «Il mio pensiero va ai dipendenti di Ancona Ambiente»

25 Marzo 2023 – Ore 20:39

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Le autorità politiche del centrodestra, contrarie alla Corum

di Antonio Bomba

«Presenterò un esposto contro i responsabili di questa vicenda. Adesso attenderò la proroga di lunedì e la fine di marzo. Studierò bene tutto e poi procederò presso la procura di Ancona e la corte dei Conti», così il consigliere comunale di centrodestra Arnaldo Ippoliti. La questione è quella del gestore unico provinciale dei rifiuti. Un’operazione che la scorsa settimana ha ricevuto parere negativo ma non vincolante della Corte dei conti.

Poco prima, a dare un importante spunto sul tema, era stato il vicesindaco di Falconara Raimondo Mondaini. Il servizio della società consortile Corum infatti, scelta dall’Ata 2 Rifiuti per gestire il tutto, avrebbe dovuto partire dal primo di aprile. Ma l’operazione, già in ritardo di suo, dopo il parere di non conformità espresso dai giudici contabili potrebbe subire uno stop ben più lungo per permettere di correggere l’operazione e ottenere poi un parere favorevole della Cdc. Urge così, per alcuni comuni, prorogare il contratto con chi sta già operando e tra questi figura il comune di Ancona, visto che l’accordo con Ancona Ambiente scade a fine marzo e la concessione della proroga, dopo il flop di ieri dovuto a un cavillo, è prevista per lunedì 27.

«Il problema non è la proroga in sé – ha spiegato Mondaini – perché è un servizio essenziale e sarà garantito. Il rischio è la responsabilità di chi adotta un atto senza che vi siano motivazioni valide e particolari. Insomma si possono comportare importanti responsabilità da atti illegittimi».

Da sinistra Arnaldo Ippoliti, che a inizio aprile presenterà un esposto in tribunale per l’affare Corum e Carlo Ciccioli

Le dichiarazioni più importanti e sopra riportate, sono giunte al termine di un lungo dibattito tenuto questo pomeriggio nell’ex sala consiliare di palazzo del Popolo ad Ancona, dove sindaci, consiglieri comunali ed esponenti politici del centrodestra hanno detto la loro sul ‘no’ della Cdc alla società consortile Corum, fornendo loro un importantissimo assist in questa lunga partita. «Non ne facciamo una questione politica ma di buona amministrazione» hanno ripetuto tutti in coro, ma alla resa dei conti, salvo rare eccezioni, la sfida tra i comuni della provincia di Ancona sulla gestione dei rifiuti era e resta una lotta tra il centrosinistra, che spinge per un gestore unico e che vede i primi cittadini di Ancona, Osimo e Jesi a trainare le fila, e il centrodestra che non disdegna questa soluzione ma ne contesta le tempistiche, definite «troppo rapide e frettolose», ma che comunque preferirebbe prima rivolgersi al mercato. Particolare quest’ultimo sottolineato anche dalla sezione della corte dei Conti che si è espressa in merito.

Non si sa quali illeciti ipotizzerà (e se li ipotizzerà) il consigliere Ippoliti nella segnalazione che depositerà per chiedere a procura e magistratura contabile di svolgere verifiche sulla complessa vicenda, per fare chiarezza a tutela della collettività.

Presente, ma seduto in disparte nel ruolo di auditore anziché di protagonista, tanto che non ha neanche preso parola, anche il candidato di centrodestra alle comunali doriche del 14 e 15 maggio prossimi Daniele Silvetti.

Tante le critiche mosse ai sindaci di centrosinistra, soprattutto a Valeria Mancinelli, prima cittadina di Ancona, da parte dei suoi avversari politici. «Questo – dice Carlo Ciccioli, capogruppo in consiglio regionale di Fratelli d’Italia – è un problema che ci coinvolge tutti, nessuno escluso, istituzioni e cittadini. Il business dei rifiuti è ormai un grande affare. Quello che stupisce – va avanti l’ex onorevole rincarando la dose – è la pervicacia a voler procedere in un’unica soluzione. Qua si vuole imporre il monopolio della politica su rifiuti, acqua, trasporti pubblici. Si vuole mettere il cappello, diciamo così. E l’attuale amministrazione del comune di Ancona vorrebbe dominare su tutti gestendo l’intera operazione».

«Il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli – dice Marco Ausili, consigliere comunale di Fratelli d’Italia – ha commesso un errore di valutazione nella delibera approvata in consiglio comunale dalla maggioranza e a cui noi ci eravamo opposti? Certo. Però sembra quasi che si vogliano chiudere in fretta e furia delle partite sul territorio prima che lo si perda». Insomma le accuse proseguono.

«In nessuna parte della delibera – fa notare Daniele Berardinelli capogruppo consiliare di Forza Italia – c’era scritto quali fossero gli investimenti, i costi e il ritorno economico dell’intera operazione. In una scelta politica ce l’hanno trasformata loro e solo loro».

«È grave il comportamento della giunta comunale – fa notare la capogruppo consiliare leghista Antonella Andreoli – ma per fortuna la corte dei Conti ha chiarito questa grande leggerezza».

Il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti durante il suo intervento

«Il massimo problema per noi comuni – ha poi preso parola Massimo Olivetti sindaco di Senigallia – sono i continui rinnovi di contratto di anno in anno agli stessi prezzi e senza poter mai effettuare un bando di gara. Non siamo affatto contrari a un gestore unico in-house purché sia più competitivo di ciò che offre il mercato. Si parlava di questo problema da tempo poi a inizio dicembre vi è stata un’accelerazione del tutto immotivata per la costituzione di una società consortile e a fine dicembre è stata deliberata. Avevamo chiesto il rinvio dato che nessuno ha potuto leggersi 700 pagine in meno di una settimana ma così non è stato. Non si è mai capito dove stava l’economicità l’efficacia e l’efficienza di questa operazione. E la corte dei Conti ha evidenziato proprio queste cose Insomma la situazione è lapalissiana. Esiste poi – conclude il suo intervento Olivetti – una responsabilità tecnica prima che politica. Il dirigente Ata non poteva spingere i sindaci a fare questa operazione. Per questo ieri ho chiesto le dimissioni del presidente Massimiliano Cenerini».

Dopo aver ripercorso tutta la vicenda l’assessore regionale ed ex sindaco di Falconara Goffredo Brandoni ha posto l’accento sul fatto che «Gestire i rifiuti è un business da 1,2miliardi di euro. Perché non rivolgersi ai privati? Veniamo da esperienze disastrose come Aerdorica».

A intervenire sono stati anche l’esperto del settore Manuele Quercetti, il consigliere di opposizione di Jesi Antonio Grassetti, il sindaco di Serra San Quirico Tommaso Borri e quello di Monte Roberto Stefano Martelli che ha fatto notare come «Noi piccoli comuni siamo i più penalizzati di tutti. E poi nel documento si parlava solo di chi avrebbe raccolto i rifiuti, non di chi avrebbe effettuato il trattamento, il recupero e gli impianti stessi. Adesso lunedì torniamo per le prosecuzioni dei servizi. È di competenza dell’Ata Rifiuti? Non ne sono proprio convinto».

Daniele Silvetti, candidato sindaco per il centrodestra ad Ancona

Infine ha detto la sua anche il candidato sindaco Daniele Silvetti tramite comunicato stampa: «Desta più di qualche preoccupazione la linea oltranzista assunta dal Comune di Ancona di fronte al pronunciamento della magistratura contabile. Il pensiero – spiega – va diretto ai lavoratori di Ancona Ambiente e alla continuità di un servizio pubblico imprescindibile. Chiedo al sindaco – conclude – di rivedere il piano strategico imposto a suon di maggioranza all’interno dell’Ata. Se questo è l’inizio della stagione ‘dell’avvelenamento dei pozzi’ allora chiedo ai consiglieri comunali tutti, di centrodestra e di centrosinistra, di intervenire per scongiurare l’ulteriore dispendio di denaro pubblico e quindi l’inevitabile danno erariale». 

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