Aumentano i furti, diminuiscono le violenze sessuali: i reati registrano un +6,4% – Cronache Ancona
15 Gennaio 2023
ANCONA – Il questore Cesare Capocasa ha fatto il punto sulla sicurezza in città e nella provincia dorica con il bilancio dell’attività svolta nell’anno da poco conclusosi
«Si registra un leggero aumento per quanto riguarda i delitti in generale ma tenete presente i numeri perché è vero che le percentuali possono sembrare alte ma, ad esempio, passiamo da 17 a 21, per quanto concerne le rapine; un +23,5% dunque, a livello di provincia e con un dato annuale. Quelle in abitazione diminuiscono da 3 a 1. I furti sono in aumento relativo passando da 114 a 128. In diminuzione le violenze sessuali: da 18 a 12. Gli atti persecutori sono leggermente in aumento da 15 a 19. I maltrattamenti in diminuzione ma da 24 a 21. Fatto un po’ strano sono le truffe e le frodi informatiche che salgono a livello nazionale mentre qui sono in diminuzione, anche se relative: da 357 a 330».
E’ questo un po’ il quadro statistico fatto dal questore Cesare Capocasa, circa la sicurezza rilevata.
«I danneggiamenti – ha aggiunto – sono in diminuzione e in aumento i minori arrestati, ma di 2; e quelli denunciati invece hanno un numero significativo perché sono 20 in più».
Nella provincia di Ancona, il bilancio dell’anno da poco conclusosi vede complessivamente un aumento del numero dei reati di un +6,4%, passando da 1.969 a 2.088.
Un anno, il 2022, che ha visto un’attività molto intensa della polizia e di tutte le forze dell’ordine sempre coordinate
dal prefetto Darco Pellos, per quanto concerne la prevenzione dei reati riguardanti i più giovani, presidiando i luoghi più sensibili e di ritrovo; lavorando per tutelare poi le fasce deboli e rilasciare passaporti e richieste di protezione internazionale.
Il questore, parlando poi a più ampio raggio, ha evidenziato come «Non emergono in provincia e nella regione, seppur con l’economia fortemente debilitata, elementi da ricondursi all’esistenza di organizzazioni criminali di stampo mafioso: non abbiamo elementi o reati spia di questo tipo. E’ però fondamentale – ha aggiunto -che ci sia un corretto, coordinato, sistematico globale scambio di informazioni a livello nazionale e internazionale che consenta un’analisi predittiva di scenari, cioè la capacità di intercettare preliminarmente i rischi di una minaccia mafiosa».
Tante le operazioni ricordate e messe in campo come i presidi effettuati in piazza del Plebiscito e le operazioni denominate ‘Alto Impatto’ in quei quartieri soprattutto come Piano, Stazione e Archi che hanno visto l’identificazione di migliaia di persone e i controlli in tantissime attività e locali. Controlli anche nel centro cittadino per contrastare non tanto «le ‘baby gang’ quanto il fenomeno della ‘movida violenta’ dovuta a un crescente disagio giovanile, in particolare dopo i periodi di lockdown».
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